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Modificazioni espansive dei genitali femminili: la presentazione a Monaster di Treviso

Modificazioni espansive dei genitali femminili: la presentazione a Monaster di Treviso

Sabato 23 maggio, alle ore 9.30, le autrici Pia Grassivaro Gallo e Lucrezia Catania presenteranno Modificazioni espansive dei genitali femminili, tra eredità e ambiente. Africa: passaggi di età attraverso il rito, la loro opera pubblicata da Edizioni Altravista.

La presentazione si terrà a Monaster di Treviso, presso il Centro Servizio agli Anziani “Villa delle Magnolie” in via Giovanni XXIII 5.

L'evento è aperto a tutti!

La monografia dedicata alle “ Modificazioni Genitali Femminili di tipo Espansivo: tra eredità e ambiente” si struttura in 3 parti. Inizia con la descrizione del  longininfismo nelle popolazioni ancestrali africane dei Boscimani/Ottentotti , che presentavano questo tratto come caratteristica ereditaria (il “grembiule”). Questi,  nella  loro migrazione spinti  “a tergo”  da neo-negridi,  con cui si  ibridarono, attualmente sono ormai scomparsi come popolazioni pure. Con essi  si perde  anche il tratto ereditario che li caratterizzava.  Però le popolazioni africane che si trovavano sulla loro via migratoria, hanno “imparato”  (per trasmissione culturale madre/figlia) a manipolare la regione genitale femminile, realizzando  un allungamento delle piccole labbra, morfologicamente del tutto  paragonabile al “grembiule” delle Boscimane, anche se  di entità minore ed ottenuto manualmente.

La seconda parte della monografia esamina questa cultura presente ai nostri giorni in alcune popolazioni del Centro e sud Africa, che, ammantata  di un’atmosfera rituale, segna  i passaggi di età nelle adolescenti. Essa appare  legata ad alcune etnie : i Baganda, in Uganda; i Luba, in RDCongo; i Tutsi, in Ruanda; i Venda, in Sud Africa; e per esclusione, non la praticano gli Yao, in Malawi. Questa cultura è così specifica di queste popolazioni  da conservarsi anche in migrazione, dove assume il significato di carattere  identitario .

Nella  terza parte, con il nome di ipertrofia labiale, ritroviamo la stessa morfologia anche in occidente ( in Italia) su pazienti  ostetrico /ginecologiche; dove è riconosciuta sia come struttura ereditaria, che come risultato di manualità.  La ipertrofia può essere vissuta negativamente nei soggetti  ed  indurli sempre più frequentemente ai nostri giorni al ricorso alla chirurgia estetica, per la riduzione genitale (labio-plastica). In conclusione il sovrallungamento delle piccole labbra  si caratterizza come  una morfologia, comune a  molte donne africane del passato e del presente, ma  anche a quelle occidentali.