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Etnografie di genere recensito dall'Unione Femminile Nazionale

Etnografie di genere recensito dall'Unione Femminile Nazionale

Etnografie di genere è stato recensito dalla prestigiosa Unione Femminile Nazionale, e la recensione è disponibile sul sito internet dell'associazione. Inoltre, da oggi sarà possibile reperire il volume presso la biblioteca dell'Unione Femminile Nazionale, e goderne del prestito gratuito.

Non solo “donne non si nasce, si diventa” ma molti sono i modi per diventarlo e questo vale anche per gli uomini. Analizzare e descrivere come l’elemento biologico sia interpretato e articolato nelle diverse culture e società fa parte degli obiettivi dell’etnografia, che costituisce la cassetta degli attrezzi dell’antropologo e dell’antropologa. Etnografie di genere. Immaginari, relazioni e mutamenti sociali, curato da Claudia Mattalucci per Altravista, è una raccolta di saggi. Otto ricerche etnografiche che hanno come fuoco di attenzione la costruzione del genere in situazioni contemporanee dislocate nello spazio. Ogni libro è un viaggio, ma un libro di antropologia è un viaggio al cubo. Non solo si viene trasportate in altri luoghi, ma anche in altri paesaggi mentali. La mente funziona per abitudini e schematismi e un libro di antropologia è un viaggio negli schemi e nelle abitudini altrui. Un’ottima occasione per osservare i propri sotto un’altra luce. Il libro curato da Mattalucci ci porta sulle Ande peruviane, al Cairo, in Marocco, a Bali, all’Avana, sulle montagne hymalaiane, nel centro del Madagascar e in Lombardia. Sintetica, colta ma agile – dunque molto utile – l’introduzione di Claudia Mattalucci, che ricostruisce in poche pagine le trasformazioni del concetto di genere nella ricerca antropologica dal suo esordio, nel 1975, ad oggi. Nel testo introduttivo è evidenziato anche un elemento comune ai saggi, cioè: «l’attenzione prestata agli immaginari, all'immaginazione e al sogno come risorse per la costruzione di soggettività, modi di vita e progetti sociali “in-generati”.» Gli immaginari si manifestano sul piano del simbolico, sono dunque «veicolati da immagini, racconti, storie e finzioni». Gli immaginari sono mezzi con cui le persone percepiscono il modo di stare al mondo proprio e altri, orientano l’azione danno legittimità. E non sono neutri rispetto al genere: «Si può dunque dire che ogni immaginario sociale sia anche un immaginario di genere poiché comprende un ordine morale sessuato e conferisce senso e legittimità a pratiche e forme culturali che sostengono l’azione di uomini e donne.» Canzoni, spettacoli teatrali, telenovela, documentari sono dunque oggetto di interpretazione delle etnografie raccolte nel volume. Si parla di sesso, ma non solo. Di seduzione, di corteggiamento, di matrimoni, di maternità, di amore. Ma anche di ecologia e di economia. Complessivamente, scrive Mattalucci «i saggi inclusi in questo volume suggeriscono che l’intimità, intesa come spazio delle relazioni (sessuali, d’amore, parentali, ecc.), degli affetti e del sé, rappresenti uno dei terreni privilegiati per l’immaginazione del genere.»

E. C.

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